Milano, apre la Fondazione Prada
In largo Isarco apre il nuovo spazio nato per mostre temporanee e per la collezione della griffe milanese, in quasi 19mila metri quadri. Sette edifici preesistenti sono stati recuperati (magazzini, laboratori, silos) e tre sono invece le strutture nuove: uno spazio espositivo per mostre temporanee, un cinema e una torre (ancora in via di costruzione).
Quindi conservazione e ideazione stanno insieme, e anche molto bene. La caratteristica della sede – nota lo stesso Koolhas – è di avere ambienti diversissimi che coabitano: vecchio e nuovo, largo e stretto, aperto e chiuso, orizzontale e verticale. Non un solo grande fabbricone, ma una complessità da tenere insieme. I colori sono il grigio del vecchio intonaco industriale, il nero, il bianco, e poi l’oro della palazzina chiamata Haunted House, casa degli spiriti. Subito dentro al cortile, a sinistra, un’altra piccola oasi bizzarra e colorata è il Bar Luce, progettato dal visionario regista americano Wes Anderson citando i vecchi bar milanesi degli anni Cinquanta: pavimento di graniglia, bancone di legno e formica verde, sedie in finta pelle a tinte vivaci, due flipper e un jukebox, e sui muri una tappezzeria che riproduce le decorazioni della Galleria Vittorio Emanuele.
La mostra ‘In Part’ (nella galleria Nord) è una raccolta di opere che illustrano l’idea del frammento corporeo: Cattelan, Fontana, David Hockney, Vezzoli, Pistoletto, Klein, Picabia. E ancora Rauschenberg, Man Ray, Richard Serra, Bruce Nauman. Nella galleria Sud (sono tutti spazi esistenti e recuperati) c’è la mostra ‘An Introduction’ con opere dagli anni Sessanta: una quadreria con Colpey, Fontana, Schifano, Richter. Nel Deposito (un enorme capannone) ci sono ‘veicoli d’artista’: Cadillac, furgoni, auto. Nel cinema da 250 posti in questo periodo si proietta ‘Roman Polanski: My Inspirations’, un bellissimo documentario intervista in cui il regista polacco racconta quali sono i film che l’hanno impressionato e ispirato.
La nuova sede della Fondazione Prada, questo regalo a Milano, apre sabato: il biglietto costa 10 euro, con parecchie possibili esenzioni e riduzioni. La collezione è notevolissima, ma rinfranca anche la cura maniacale dei dettagli e l’accoglienza da parte di gentilissimi ragazzi e ragazze laureati in Storia dell’arte.